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Savini Ino
Ino Savini nasce a Faenza, il 29 febbraio 1904 ove il padre fabbricava pianoforti e dove dalla sorella Assunta, concertista e insegnante di pianoforte, riceve le prime nozioni musicali.
Appare subito dotato di una naturale musicalità e grande facilità nell'apprendere; prosegue quindi gli studi con Lamberto Caffarelli e G. Battista Marabini per completarli poi ai conservatori di Bologna e Napoli ove studia composizione sotto la guida di Francesco Cilea.
Si dedica inizialmente all'attività compositiva e vince due volte (1927 e 1928) il Primo Premio del Concorso Nazionale di Composizione della Società D. Scarlatti di Napoli.
È proprio nel dirigere l'esecuzione di tali composizioni che scopre una particolare attrazione per il podio e si avvia all'attività di Direttore d'orchestra che deve quasi immediatamente interrompere per condurre l'azienda creata dal padre.
Riprende a dirigere con continuità sul finire degli anni trenta, ma il secondo conflitto mondiale lo costringe ad una seconda forzata pausa. Al termine del conflitto si dedica totalmente alla direzione d'orchestra, in Italia e all'estero, cimentandosi nel repertorio sia lirico che sinfonico.
Nel 1953 lascia l'Italia, ove tornerà solo sporadicamente, per assumere l'incarico di Direttore Musicale unico dell'orchestra Sinfonica di Oporto che lascerà nel 1956 dopo aver diretto oltre 200 concerti nei quali ha affrontato, oltre al grande repertorio classico (ivi compreso l'intero "Ciclo Beethoveniano"), una mole significativa di composizioni di musicisti contemporanei.
Lavora in Portogallo, dirige il Teatro Reale di Stoccolma, in Cecoslovacchia ove è "Principal Guest Conductor" della Janácek Philharmonic Orchestra, in Spagna specie al Gran Teatro del Liceo di Barcelona, Francia, Germania, Turchia e Italia ove è particolarmente attivo presso l'Opera Stabile dei Laureati del Viotti e frequentemente presente al Teatro Comunale di Bologna.
Dotato di grande "braccio", chiarissimo gesto direttoriale, eccezionale memoria che gli consentiva una completa indipendenza dalla partitura e temperamento trascinante, si è dedicato molto anche al repertorio sinfonico affrontando scuole e compositori di ogni epoca e paese, scelta atipica per la gran parte dei direttori italiani del tempo. L'interesse e l'amore prevalente è comunque stato sempre rivolto all'Opera Lirica e in modo particolare al repertorio italiano e francese dell'800 e inizio 900 ove ha riservato una particolare attenzione ed un costante impegno ad individuare e avviare alla carriera giovani cantanti di promettente talento molti dei quali sono stati e sono i "grandi" interpreti vocali dell'opera lirica nel mondo.
E’ deceduto a Faenza il 21 luglio 1995.
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