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Alessandrini Luigi (Gino)
Nato il 21 agosto 1025 a Faenza, studente, celibe, muore a Solarolo nell'eccidio di Ponte Felisio il 2 settembre 20144, per mano di tedeschi e fascisti.
Il giovane studente fu prelevato a Formellino, dove stava passando per tornare a Faenza, dopo una visita a parenti di Granarolo. Casualmente, nel gruppo di arrestati faceva già parte anche lo zio Giovanni Caroli.
Su questo tragico episodio Domenico Bassi ha pubblicato una testimonianza in un libro dedicato al parroco di Felisio nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, Don Natale Valenti.
"La gente per lungo tempo portò negli occhi, portò nel viso i postumi dell’angoscia, dello sgomento, della disperazione, del terrore!
I corpi martoriati di quegli sventurati pendere dai pali della luce che si ergean sul ciglio sinistro della strada che da Felisio porta a Solarolo, ultimo della serie quello del ragazzino Alessandrini appeso per un piede col viso orrendamente deturpato da una raffica di mitra. Fu finito in quel modo perché si ribellò ai suoi aguzzini; non volle morire impiccato!
Quel carretto trainato da due volenterosi sul quale erano tre bare costruite con tavole di legno messe assieme alla meglio, contenenti le salme del capo stazione Fiumi, di Giovanni Caroli, del nipote Alessandrini, esumate dal cimitero di Felisio dalla fossa comune agli altri sventurati dopo cinque giorni di sepoltura.
Al seguito di esse la mamma, il babbo, la nonna oltre ottantenne di Alessandrini, procedere barcollanti, stretti l’uno all’altro, affranti da un’angoscia mortale, avanzare lentamente per poi dileguarsi nella curva della provinciale che porta verso Faenza".
Sull’eccidio di Ponte Felisio vedi il testo nella relazione di approfondimento (formato pdf) allegata qui sotto, insieme alle biografie di tutti i caduti ricordati nella lapide.