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Bandini Bruno
Lavorava come lucidatore quando decise di aderire al Partito comunista.
L'attività antifascista clandestina del giovane operaio non durò a lungo. Arrestato nel 1935, Bandini fu condannato a cinque anni di confino, che trascorse alle Tremiti. Dopo l'armistizio s'impegnò nell'organizzazione della Resistenza nel Ravennate, fu trai promotori della costituzione del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) a Faenza e divenne ispettore della Brigata "Celso Strocchi" della Divisione Garibaldi "Ravenna".
Arrestato dalla brigata nera e sottoposto a tortura alla Villa S. Prospero, Bandini seppe resistere alle sevizie sino a quando i fascisti decisero di eliminarlo, fucilandolo a Tebano, nei pressi della Chiesa il 6 ottobre 1944.
Per un approfondimento su Bruno Bandini e le altre vittime ricordate nella lapide, vedi il testo nella relazione allegata (formato pdf) qui sotto.