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Neri Bruno
Chiamato alle armi, fu soldato semplice in Sicilia fino all’8 settembre 1943. Con la caduta del regime fascista partecipò non solo alle prime riunioni di partigiani faentini che si stavano organizzando contro gli occupanti tedeschi e fascisti ma aderì all’O.R.I.. (Organizzazione per la Resistenza Italiana) partecipando attivamente all’esperienza di radio Zella, che trasmise informazioni militari agli alleati americani, organizzando anche rifornimenti di armi e vestiario avvenuti con due diversi aviolanci il 10 giugno 1944 nella zona della Pietra Mora, quando dagli aerei americani furono paracadutate oltre 40 casse con materiale bellico, e il 23 giugno nei pressi del Monte Faggiola. Alla costituzione del battaglione Ravenna viene nominato vicecomandante. Il 9 luglio 1944, gli uomini del Battaglione, una quarantina di partigiani, si riunisce nel Casale di Modigliana, dov'è il parroco partigiano don Angelo Savelli. Il primo obiettivo è di recarsi sul Monte Lavane dove, grazie a Radio Zella, è previsto un aviolancio degli alleati. La mattina del 10 luglio Vittorio Bellenghi, comandante del Battaglione, e Bruno Neri muoiono in uno scontro con un gruppo di tedeschi nei pressi di Gamogna (Marradi).
Per un approfondimento su Bruno Neri e le altre vittime ricordate nella lapide, vedi il testo nella relazione allegata (formato pdf) qui sotto.