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Felice Cavallotti
Corso Mazzini, 58. Palazzo Caldesi.
Lapide rettangolare in marmo con cornice, sormontata da medaglione in bassorilievo col ritratto del Cavallotti. Il medaglione è posto fra rami di lauro e quercia.
A FELICE CAVALLOTTI
FRA LE ARMI DEI ROSTRI NEL VERSO
INFATICATO COMBRATTENTE DE’ L’IDEALE
QVI DOVE OSPITE CARO DIMORO’ BREVI
GIORNI LA DEMOCRAZIA FAENTINA
MEMORE AVSPICANTE FIDENTE QVESTO
MARMO POSE NEL SECONDO ANNIVERSARIO
DI SVA TRAGICA MORTE
MDCCCC
Epigrafe dell’on. Clemente Caldesi.
Felice Cavallotti (1842-1893), uomo politico, giornalista e letterato, deputato dal 1873, leader della sinistra radicale, oppositore del trasformismo di Francesco Crispi, morì in duello con il deputato Ferruccio Macola, direttore della “Gazzetta di Venezia”.
La lapide, disegnata da Venturino Minardi, fu scolpita dal prof. Massimiliano Campello, insegnante di Plastica della locale Scuola d’Arti e Mestieri, aiutato dallo scultore Corradini. La lapide fu inaugurata il 20 maggio 1900. La manifestazione era stata preparata da una pubblica sottoscrizione seguita dalla pubblicazione degli elenchi degli offerenti su vari numeri de “Il Lamone”. Furono stampati tre manifesti, nel primo, del 6 marzo 1900, il Comitato annuncia che la commemorazione del Cavallotti è rimandata alla giornata dell’inaugurazione della lapide. Il secondo invita i cittadini all’inaugurazione del ricordo marmoreo. Il terzo è stampato a cura dei mazziniani faentini. Per l’occasione fu stampata anche una cartolina dall’editore Albonetti con la veduta del palazzo Caldesi e della lapide contornata da corone commemorative. Una strada fuori dal Rione Verde porta il nome del Cavallotti.