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Casa Pasi Piani

Corso Mazzini, 89 "Casa Bubani, già Pasi Piani, P. Tomba, sec. XIX, bassorilievi dei Ballanti Graziani"

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Nei primi anni dell’ Ottocento l’ Avvocato faentino Francesco Piani-Pasi commissionò all’ Architetto Pietro Tomba la ricostruzione di questo palazzo, acquistato in seguito ad un dissesto finanziario del precedente proprietario.
Questo costituisce uno dei primi esempi progettati dal Tomba, e manifesta chiaramente l’ espressione del suo “purismo architettonico di ispirazione palladiana”, rompendo i precedenti canoni dell’ archeologia neoclassica, che avevano ispirato artisti dell’ epoca, quali l’ Antolini e altri.
La facciata, oggi in stato di evidente necessario restauro, manifesta comunque la chiara ispirazione cinquecentesca voluta dal Tomba. Alla base notiamo lo zoccolo disadorno, con le cinque luci del piano interrato. Il piano inferiore si presenta in finto bugnato liscio, col portone arricchito da un arco a tutto sesto e  sette finestre scorniciate, la cui chiave dell’ architrave è abbellita da originali bassorilievi ognuno con divinità mitologiche che rappresentano appunto i sette giorni della settimana a partire dalla domenica opera dei fratelli Ballanti Graziani, celebri stuccatori dell’ epoca.
E’ da notare che i primi due mascheroni da sinistra appaiono in ordine invertito.
Il primo, che rappresenta una figura con diadema e corona, si può riferire a Giunone, collegata, nell’ arcaico culto pagano, al ciclo della luna (il riferimento al lunedì). In questa immagine il Ballanti Graziani riprende fedelmente la “Giunone Hera”della collezione Ludovisi di Palazzo Altemps di Roma.
Esaminiamo il secondo mascherone:la ghiera radiata che circonda la testa di Apollo è chiaramente attributo riferibile alla Maestà regale del Sole, a cui era dedicato il  giorno del Dominus latino (la Domenica).
L’ inversione delle prime due figure è quindi con buona probabilità dovuta al fatto che, nei bombardamenti subiti da Faenza nel 1944, venne distrutta la parte sinistra del palazzo, che ospitava i due bassorilievi, ed erroneamente, nella successiva ricostruzione, la loro posizione fu invertita. Infatti la restante facciata non fu danneggiata, e giustamente gli altri cinque bassorilievi rappresentano, a cominciare da sinistra, Marte (martedì), Mercurio (mercoledì), Giove (giovedì), Venere (venerdì) e Saturno (sabato).
Una vistosa fascia marcapiano separa i due piani, con quello nobile superiore a otto finestre sempre prive di cornici, separate da lesene ioniche con aggetto molto ridotto, su cui spiccano eleganti bassorilievi, opera di Gian Battista Ballanti Graziani, con danzatrici che reggono festoni a dare ulteriore leggerezza all’ insieme.
Come si può notare, alcuni elementi di questa facciata del Tomba riprendono chiaramente analoghi esempi realizzati dal Pistocchi in altre case nobili, e imitati successivamente da altri architetti e capimastri faentini primo fra tutti Zannoni, i quali segnarono questo importante periodo dell’ architettura neoclassica faentina.

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