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Ex Cassa di Risparmio

Via Zanelli, 4. Facciata del 1874 di Alberico Alberghi

ex-cassa di risparmio.jpg

E' uno dei palazzi più curiosi e importanti dell'intero centro storico faentino per le sue origini medioevali, per l'intatta distribuzione funzionale neoclassica e per la preziosa collezione d'arte contemporanea ivi contenuta.

La Storia
Le origini del palazzo, documentabili dalle imponenti e restaurate cantine risalgono al medioevo, quando con sufficiente certezza (XIV sec.) due case vennero accorpate andando a chiudere un vicolo (attuale androne del palazzo) che era il prolungamento di vicolo Pasolini con via Zanelli.
I muri degli interrati offrono un prezioso quadro murario medioevale con enormi ciotoloni di sasso provenienti dal greto del fiume Lamone.
Le volte delle cantine che fiancheggiano la via Zanelli presentano caratteristiche che risalgono al '700, mentre quelle delle cantine che si addentrano verso vicolo Pasolini sono molto più antiche e risalgono al '300.
Il palazzo si ritrova in atti notarili fin dal 1668, ma è dal 1874 che da mano privata passa alla Cassa di Risparmio di Faenza. In questo anno, su progetto dell'ingegnere Alberico Alberghi viene rimodellata la facciata e gli spazi interni che riportano il palazzo ad un rigoroso e minimale dettato neoclassico con bugnato, marcapiani, unico portone scolpito,ricco sporto di copertura e finestre incorniciate; questi elementi rappresentano nell'insieme e in ogni dettaglio una lezione visibile della più coerente architettura neoclassica.
Imponente la lunghezza della facciata con un sistema di otto grandi finestre in successione.
A causa del dissesto della Cassa di Risparmio il palazzo passa poi alla Banca d'Italia nel 1901 e da questa viene ceduto al comune di Faenza (attuale proprietario) nel 1955.
L'edificio pesantemente alterato internamente fin dai primi del '900 è stato restaurato fin dal 1996 dall'architetto Ennio Nonni, riportandolo alla configurazione originaria, tanto che ora costituisce, sotto l'aspetto architettonico uno dei pochissimi esempi integri di come si presentava lo spazio interno nei palazzi neoclassici della città di Faenza.
Le componenti del palazzo quali la facciata, le cantine, l'androne coperto, la corte, il piano nobile, le soffitte, esprimono in modo autentico la fusione fra la stagione neoclassica e il progetto contemporaneo, artistico e di design.

La collezione d'arte contemporanea (il MUS.T)
Il palazzo costituisce la sede degli uffici pubblici del settore territorio dell'unione della romagna faentina.
Il progetto artistico, unico nel suo genere, denominato “Lavorare in un Museo” si pone l'obiettivo di stimolare la interazione fra utenti, visitatori e dipendenti, in un naturale spazio museale, vivo, che supera ogni aspetto estetico espositivo.
La collezione d'arte, voluta dal Consiglio Comunale nel 2015 è un'idea che nasce dalla intenzione di allestire ogni ambiente con opere, prediligendo le grandi volte bianche in omaggio alla felice stagione del '700 faentino che rivive così in modo contemporaneo il tema dell'affresco.
L'ampia collezione di scultura, pittura, installazioni, è il frutto di una rigorosa selezione di artisti che documenta la loro relazione con la storica città della ceramica.

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