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Il pulpito di San Domenico

Una testimonianza scomparsa

Nel Medioevo, nella Piazza maggiore di Faenza esisteva un pulpito in pietra, eretto per facilitare la predica dei padri Domenicani. Demolito nel Cinquecento, venne ricostruito in mattoni all’incrocio tra gli odierni corsi Mazzini e Baccarini, alla testata del portico dell’Ospedale di S. Croce. Nel 1590, i frati domenicani vi posero una lapide marmorea a ricordo del passaggio (in realtà mai avvenuto) di S. Domenico a Faenza, nel 1649 venne restaurato dal capomastro Bartolomeo Sauli con la spesa di lire 120 (Instrumenta, XXII, c. 353) e nel 1677 vi fu posta una statua del Santo. Nel 1726 la lapide venne rifatta, e il pulpito ebbe altri restauri nel 1772. La Municipalità giacobina ordinò la sua demolizione, ma per evitare tumulti della popolazione, il fatto avvenne di notte (14 dicembre 1797). Secondo la devozione popolare, da tale pulpito predicarono S. Domenico e S. Tommaso d’Aquino, e quindi demolirlo in pieno giorno avrebbe potuto provocare disordini. Si salvò solamente la lapide dedicatoria, oggi murata nella sacrestia di S. Domenico.

(Stefano Saviotti)

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