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La particolare successione degli ambienti, che vede la biblioteca seguire immediatamente la stanza da bagno, si spiega con la volontà di ricollegarsi alla concezione classica di attenzione alle diverse componenti della persona, il corpo e la mente. Questa stanza presenta ancora gli arredi originali, realizzati su misura, ove grandissima attenzione è prestata alla funzionalità: ante di diverse dimensioni erano studiate in relazione agli oggetti da riporre, vicino alle porte di passaggio alle altre camere erano collocati sportelli alti e stretti, dove si potevano sistemare carte geografiche e sotto le vetrine vi erano ripiani estraibili, che permettevano una prima veloce consultazione dei testi.
Il soffitto è dipinto con un effetto a imitazione del legno; nel riquadro centrale, Apollo e Minerva, e nei tondi laterali, le diverse attività dell’uomo.
Sopra la finestra, a sinistra, nel tondo con l’Abbondanza e il Commercio, figurano le iniziali FM del committente, che le appone in maniera significativa proprio in questo riquadro. I Milzetti infatti tra Settecento e Ottocento avevano numerosi possedimenti terrieri ed alcuni toponimi lo testimoniano ancora oggi, come la via Milzetta sita in località San Barnaba.
La biblioteca probabilmente fu utilizzata nel corso del tempo non solo come studiolo, ma anche come ufficio dell’amministratore a servizio della famiglia.