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Si tratta della stanza da letto del Conte Francesco, ultimo ambiente del suo appartamento da scapolo. Presenta una struttura particolare: vano quadrato, che è trasformato in ottagono scantonando gli angoli, coperto da volta ad ombrello in cui, al centro, è raffigurata la Nascita di Venere portata in cielo dalle Ore.
A questo ambiente si salda l’alcova, dove è collocato il letto, databile alla prima metà dell’Ottocento.
Quest’ultima zona presenta un pavimento in legno e veniva isolata dal resto della stanza attraverso una tenda: in questo modo si creava un certo tepore.
Ai lati del letto, che proviene da Palazzo Cavina ed è stato acquistato dallo Stato per il Palazzo, sono visibili due porte: un armadio a muro e un passaggio diretto alla stanza d’ingresso del piano terreno.
Le quattro porte angolari del vano principale nascondono armadi a muro, ad eccezione di quella a destra della finestra, dove si trovano un lavabo e sopra un contenitore in latta amovibile, che veniva rifornito d’acqua da parte della servitù e poi ricollocato nella mensola a muro, per le abluzioni mattutine; l’ultima porta conduce alla stanza successiva.