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Palazzo Milzetti. Introduzione

Una breve descrizione del Museo Nazionale dell'Età Neoclassica in Romagna

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L’edificio era di proprietà dei Milzetti fin dal 1602 ma fu rinnovato a causa dei danni subiti dal terremoto del 1781. I lavori furono conclusi nel marzo 1805 e nel 1808 il conte Francesco si vide costretto a mettere in vendita la proprietà per gravi dissesti finanziari. Nel 1817 fu acquistata dai conti Rondinini, nella metà dell’ottocento passò ai loro eredi i conti Magnaguti di Mantova, quindi nel 1934 divenne proprietà dei Bolognesi. Nel 1973 il palazzo fu acquistato dallo Stato Italiano e attualmente è adibito a Museo dell’Età Neoclassica.

Architettura: nel 1792 Giuseppe Pistocchi realizzò una nuova facciata addossata alla precedente dando così quel decoro e prestigio consoni al rango dei proprietari. Pistocchi elaborò modelli manieristi nella scansione della fronte liscia con finestre rettangolari sui tre piani, inquadrate da cornice con diversi tipi di bugnato che poggiano su finte balaustre. La facciata asimmetrica è scandita da lesene e degli abituali elementi di partizione. Cortile e giardino sono delimitati a sinistra da un corpo di fabbrica perpendicolare al palazzo, in origine destinato a scuderie e servizi, su cui fu realizzato in primo piano nel periodo in cui il palazzo fu dei Rondinini. Negli spazi retrostanti vi è la capanna rustica con travi di legno e tetto incannicciato realizzata dopo il 1851 nel contesto della sistemazione del giardino. 
Gli ambienti: a partire dal piano interrato è visibile la bella cucina ora allestita con arredi e suppellettili tipici della vita quotidiana del XIX secolo in Romagna. Al piano terreno sono individuabili due nuclei: l’uno costituito da camera da letto, camera di compagnia, biblioteca, vestibolo del bagno e camera da ricevere; l’altro per esigenze di ospitalità costituito da una camera da letto e da una vicina camera di compagnia. Analogamente al piano nobile sono individuabili due nuclei separati dalla Galleria delle feste: camera di compagnia, camera con alcova e un piccolo ambiente, e l’appartamento nobile che si articola in diversi spazi, dalla camera di compagnia, camera nuziale e boudoir con retrostanti salette che si affacciano sulla loggia. Il complesso intervento decorativo si colloca nei primi anni dell’ottocento, in ogni casi si concluse nella primavera del 1805. 

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