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Trentanove, Antonio

Plasticatore. Rimini 1739 - Carrara 1812

Nato a Rimini nel 1739 (forse) da una famiglia numerosa, a sua volta ebbe una famiglia numerosa e visse i tempi difficili dell'invasione napoleonica, sempre alla ricerca di un lavoro, difficile da trovare quando i Giacobini chiusero i cantieri ecclesiastici e soppressero le Istituzioni Monastiche.
Fu grande arista, poco considerato, forse l'unico vero artista riminese del Settecento, geniale, fantasioso, barocco più di tutti gli altri e per tutta la vita fedele alle fantasie ed alle grazie rococò.
Sue opere si possono ammirare a Rimini nella Chiesa dei Servi, di S. Giovanni Battista  e di S: Bernardino, e a Faenza, dove visse ed operò per molti anni, otre che nel Palazzo Bandini, anche nel Teatro Comunale e nella Galleria dei Cento Pacifici.
Ormai anziano,nel 1804 trovò un impiego stabile all'Accademia di Carrara, dove, secondo gli storici riminesi, avrebbe insegnato “disegno e scultura”; però a Carrara  il Trentanove non ha mai fatto né lo scultore né l'insegnante, bensì il semplice custode o bidello  dei calchi in gesso dell'Accademia.
Morì a Carrara, sembra nel 1812.

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