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L'Incredulità di San Tommaso

L’Incredulità di San Tommaso venne dipinta da Giovanni Battista Bertucci senior , il maggior esponente della famiglia faentina dei pittori Bertucci. Il pittore fu attivo dal 1495 circa e morì nel 1516. Oggi è possibile ammirare le sue opere nella Pinacoteca comunale di Faenza, in quella di Forlì e nella National Gallery di Londra.

La tavola rappresenta l’incredulità di San Tommaso: al centro troviamo la figura di Cristo con la Croce circondato dal Santo incredulo da un lato, e da Sant’Antonio da Padova e dal committente, inginocchiato in preghiera, dall’altro. Colui che fece commissionare l’opera fu Gabriele Calderoni, per assolvere un legato paterno. Solamente grazie ad un manoscritto composto nel 1777, in occasione delle nozze del nobile Hercolani di Bologna con Corona Cavriani, si è avuta la corretta origine della pala, che si trovava nella cappella dedicata a Sant’Antonio da Padova, nella sagrestia faentina di San Francesco. Si colloca la creazione di quest’opera intorno all’anno 1501, basti osservare l’abbigliamento del committente il quale indossa il mantello e la stola di priore degli anziani di Faenza e correva proprio l’anno 1501 quando Gabriele Calderoni divenne Priore degli anziani per la prima volta.

La storia di quest’opera è alquanto travagliata ad esempio, della lunetta nella parte superiore della pala, sappiamo che era rappresentata una Santissima Annunziata, purtroppo andata distrutta. La tavola, inizialmente attribuita al Perugino o al Palmezzano, da quanto risulta dagli inventari di casa Hercolani, rimase fino al 1830 in quella galleria, fu poi venduta a Londra e comprata da Sir William Domville nel 1847, da cui, tre anni dopo, lo acquistò Lord Nordwick per la sua quadreria di Chelthenam. Egli la vendette il 3 agosto 1859 a Miss Sarah Solly che la lasciò nel 1879, per testamento, alla National Gallery.

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