Capomastro e “perito muratore” presta opera in numerosi cantieri faentini collaborando principalmente con Gian Battista Boschi alla costruzione di varie chiese faentine quali: S.Francesco, S.Umiltà e, probabilmente, anche S.Giorgio; ma anche di palazzi come: palazzo Naldi (oggi Cavina), Zanelli (oggi Pasi) e Bertoni (oggi Bracchini).
L'ultima costruzione, dopo il S.Francesco, la più impegnativa fra quelle intraprese da Campidori, è la fabbrica del nuovo Opsedale che il vescovo Cantoni volle innalzare sull'area dell'antica Rocca. Il capomastro inizia il lavoro di scavo e fondazione il 10 Maggio 1753 seguendo le linee del progetto del figlio Gianbattista, ma dopo appena un anno di lavoro muore (1754) e spetterà al figlio di portare a compimento l'impresa.

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