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Edificio Pubblico a Nord del foro
Corso Garibaldi 2
Tra il 1977 e il 1988 durante lavori di ristrutturazione in alcuni edifici di proprietà della Banca di Romagna, collocati nell’area iniziale di Corso Garibaldi fino a via Seminario, furono recuperati numerosi frammenti architettonici e scultorei di età romana che giacevano a sette metri di profondità dal piano stradale attuale.
Gli importanti elementi architettonici (colonne, capitelli e basi) anche di notevoli dimensioni come il frammento di spiovente di frontone sono ora esposti nel cortile dell’Ex palazzo Balla in via Paolo Costa 2 mentre nei locali della Banca in Corso Garibaldi 2 è possibile vedere elementi decorativi lapidei di dimensioni inferiori e due frammenti di sculture, tra cui un dito frammentario appartenente ad una statua di dimensioni colossali.
Tra gli elementi architettonici rivenuti si segnalano otto frammenti di rocchi di colonne scalanate in calcare di provenienza locale (definito “spungone” e proveniente dalla valle del Marzeno). E’ probabile che tali colonne avessero un rivestimento in stucco, forse anche policromo, di cui però non rimane traccia. Provengono dalla scavo della Banca anche cinque frammenti di colonne lisce in marmo cipollino.
Di notevole rilievo è il grande frammento in marmo orientale (cm. 47 x 315 x 96) che, secondo gli ordini architettonici dell’arte classica, può essere interpretato come una porzione dello spiovente di sinistra di un frontone triangolare.
Alcuni reperti, esposti nei locali della banca di Corso Garibaldi 2, appartengono ad elementi scultorei: due frammenti di dita di statua colossale ed uno di scultura maschile, entrambi in marmo. La porzione di dito rinvenuta, fratturata in due parti ricomposte, appartiene alla seconda e alla terza falange, quest’ultima caratterizzata da una larga e corta unghia. Le dimensioni colossali, molto diffuse nel mondo antico ed utilizzate generalmente per le raffigurazioni di divinità, furono frequentissime nelle statue-ritratto di epoca imperiale. I frammenti della statua maschile nuda sono relativi alla parte superiore delle gambe e una porzione del torso, frammentato alla base della cassa toracica.
Nella stessa area è stato ritrovata anche una porzione di muro larga più di un metro, sicuramente appartenente ad una fondazione di età romana. L’orientamento di questo muro, obliquo rispetto all’impianto viario romano, e le sue caratteristiche costruttive, possono autorizzare una ipotesi interpretativa di appartenenza ad un edificio teatrale, in quanto muro radiale di sostegno delle gradinate.
Compatibili con l’ipotesi che colloca il teatro in questo luogo della città sono anche tutti gli altri ritrovamenti della zona. Anche dalle fonti storiche è noto come i teatri romani utilizzassero, soprattutto nella zona del fronte scena, abbondanti apparati strutturali, anche su più piani, costituiti da colonne, trabeazioni e portali, impiegando talvolta anche materiali diversi ed intercalando gli spazi architettonici con elementi decorativi a carattere statuario.