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Mosaico policromo geometrico - III-V secolo d.c.
piazza Martiri della libertà 17
Al n. 17 di Piazza Martiri della Libertà durante gli scavi per il condotto delle nuove fontane effettuati nel 1886, a metri 15 dall’angolo con via Manfredi e a 1,1 metro dal piano stradale, fu rinvenuto un pavimento a mosaico policromo. Un articolo pubblicato dal periodico locale “Il Lamone” e una documentazione scritta dell’epoca, entrambi riportate dalle pubblicazioni della Monti e della Righini testimoniano come oltre al mosaico vi fossero resti di una antica domus romana.
“Il tratto scoperto – si legge nel periodo pubblicato il 5 dicembre 1886 – è lungo 4 metri e largo 3,10; a questo rettangolo, interrotto dalle fondamenta della casa Savelli, succede altro mosaico verso la strada, ed altro entro l’androne della casa, più basso 18 cm; ambedue di vario disegno”.
In una lettera datata 1901 di Luigi Girelli, vicecancelliere a Faenza all’epoca del rinvenimento, è documentato che “sopra detti mosaici io vidi rottami d’intonaco, grosso in alcuni punti tre dita – dipinti a colori vivi e brillanti di rosso vermiglio specialmente – notai che dovevano essere state dipinte delle figure perché in taluni di detti pezzi vi erano dei contorni di braccia. Ne vidi pure colorati di verde – ma nulla si poteva capire da essi, proprio nulla se non che ivi era stata una casa signorile”.
Nella Pinacoteca ne fu portato un frammento di metri 2,80 x 2,50 collocato a pavimento in fondo alla sala Vestibolo che ospitava il Museo Lapidario.
I colori del mosaico sono tenui: rosa, ocra, grigio e, naturalmente bianco e nero.
Una cornice a denti di sega bianchi e neri circonda il campo decorato. I motivi predominanti, delineati da segmenti bianchi di due file di tessere, sono l’ottagono e la croce greca, disposti alternativamente su tre allineamenti nel senso della larghezza. All’interno delle croci corre una treccia a due capi bianca, nera e rosa su fondo scuro. Gli ottagoni sono sudidivisi in quattro esagoni schiacciati, con un quadrato al centro. Sul fondo scuro di ogni esagono si delinea un motivo decorativo, geometrico negli allineamenti esterni, riproducente la figurazione stilizzata di un oggetto (patere, brocca, specchio) in quelli centrali. Gli spazi intermedi sono decorati da motivi a scacchiera oppure a striscie policrome.