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Ponte sul fiume Lamone
Il 13 settembre 2011 un gruppo di appassionati ha scoperto i resti del ponte romano che attraversava il fiume Lamone all’altezza della via Emilia. Si tratta del pilone rettangolare sul lato destro del fiume dalla parte del Borgo Durbecco. Il pilone si è presentato della misura di metri 4,14 x 6,85, dotato di una punta frangiflutti rivolta verso monte, costituito da cinque file di grandi blocchi di pietra spungone legati fra loro mediante grappe in piombo.
Come documentato anche dalla antica cartografia tale pilone era più a sud della strada attuale con un diverso orientamento che lo rendeva comunque perpendicolare rispetto alla corrente del fiume del tempo.
Il ritrovamento del pilone romano ha permesso di accertare che il medievale ponte delle Torri, realizzato nei primi decenni del 1300, fu costruito conservando i basamenti del ponte romano e impiegando nuovamente gli stessi blocchi di pietra per ricostruire le arcate crollate nel XIII secolo. Anche le testate del ponte erano probabilmente restate quelle originarie romane e pure vari punti, come le cornici decorative alle estremità del ponte erano romani.
Gli studi effettuati nell’occasione dello scavo, reso possibile dalla siccità estiva, hanno consentito di ipotizzare, in modo convincente che il medievale ponte delle Torri non solo era costruito quasi interamente con materiale romano (blocchi di pietra squadrati), ma che i piloni e le testate erano romani in toto, e solamente le arcate erano state ricostruite nel Duecento, riutilizzando però gli stessi pietroni romani. Solo le due torri trecentesche davano quindi un aspetto medioevale ad un manufatto, che invece per il resto appariva come un’opera romana.