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Un'opera riconosciuta anche dal dialetto faentino
Monumento funebre al Generale Evangelista Masi (Massi), governatore di Romagna, morto nel 1664, di autore ignoto, ma buono scultore della scuola barocca romana.
E’ costituito da un tondo con l’effigie del defunto sovrastato da uno stemma e con, ai suoi piedi, una raggelante personificazione della morte, alata e con un drappo nero.
Realizzata con l’uso di tre marmi dal colore diverso ed un efficace realismo che sembra compiacersi anche degli aspetti funerari. Al tradizionale memento mori per sottolineare la vacuità e fugacità delle cose terrene si aggiunge in questo caso una visione barocca del macabro.
Per lo scheletro che regge il drappo con l’epigrafe, popolarmente questo monumento viene chiamato “Jacmena”, che nel gergo faentino significa la morte.