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"Convenzione Faentina"
Piazza della Libertà. Basilica Cattedrale, a destra della porta principale.
Lapide rettangolare in marmo degradata, con fori di schegge di ordigni bellici.
MORTVO ALPHONSO II FERARIAE DVCE, CESARE ESTENSI EIVS HAE (re)DE CIVITATEM ILLAM IN SEDIS APOS/ TOLICAE DAMNUM OCCVPANTE, CLEMENS VIII PONTIFEX IVS SVVM RECVPERANDI CVPIDVS, EVM/ MONVIT, SACRIS CHRISTIANIS INTERDIXIT, PEDITVM QVATVOR MILLIA SUPER VIGINTI EQVI/ TVM TRIA MILLIA SVB OCTO TRIBVNIS CONSCRIPSIT, QVI OMNES NVLLI VI HYEMIS RETARDATI/ CONVENERE EAVENTIAM, (sic) IN QVAM CIVITATEM VT (ferrare)NSIVM FINIBVS PROXIMIOREM, VENE (rat)/ PETRVS ALDOBRANDINVS PONTIFICIS NEPOS, ET(octavius)
BANDINVS VTERQ. CARDINALIS, ILLE / TOTIVS EXERCITVS HIC VERO ROMANDIOLAE LEGATVS, VBI MILITES HOSPITIO COMMODE ET / SINE VLLIVS QVERELA ACCEPTI SVNT, ET QVOD MIRVM FVIT CIBARIIS AB IPSA SOLA/ VBERRIME SVSSTENTATI (sic),ET VBI QVAESTORES LVSTRARUNT ET ARMARVNT EXERCITVM,/IAMQ.IRRVPTVRI ERANT IN OPPIDA CISPADANA,CVM PER ADVENTVM LVCRETIAE ESTENSIS VRBINI DVCIS VXORIS, FACTA PACE PRIDIE IDVS JANVARII PERVVLOQ. FILIO PRIMOGENITO / CESARIS OBSIDE CONFIRMATA / PONTIFICI FERRARIA RESTITVTA EST ET QVA SVMPTA / EADEM CELERITATE DEPOSITA SVNT ARMA, ET QVONIAM CIVITAS CARDINALIVM / PROCERVMQ. OMNIVM TESTIMONIO EGREGIE SE4 GESSIT, IOANNES ANTONIVS GRASSIVS / BONONIENSIS EPS FAVENTINVS NE TANTI FACTI MEMORIA VLLO VNQ. TEMPORE DELETERETVR/ HIC LAPIDEM HVNC IN OMNIVM PROSPECTV PONENDVM CRAVIT / ANNO M.D. LXXXXVIII
MORTO ALFONSO II DUCA DI FERRARA ED ESSENDO DI LUI EREDE CESARE D’ESTE, CLEMENTE VIII, DESIDEROSO DI RIPRENDERSI IL SUO DIRITTO, LO AMMONì PERCHE’ DOMINAVA QUELLA CITTA’ (FERRARA) INDANNO DELLA SEDE APOSTOLICA, LO INTERDISSE, ARRUOLO’ VENTIQUATTROMILA FANTI, TREMILA CAVALIERI CON OTTO COMANDANTI E TUTTI QUESTI SI RADUNARONO IN FAENZA SENZA ESSERE RITARDATI DAL DISAGIO DELL’INVERNO E PROPRIO IN QUESTA CITTA’ PERCHE’ LA PIU’ VICINA AI CONFINI FERRARESI SI ERA PORTATO PIETRO ALDOBRANDINI, NIPOTE DEL PONTEFICE, E OTTAVIO BANDINI,AMBEDUE CARDINALI, IL PRIMO LEGATO PER L’SERCITO, IL SECONDO LEGATO DELLA ROMAGNA E LA’ I SOLDATI SONO STATI ALLOGGIATI COMODAMENTE E SENZA ALCUNA RECRIMINAZIONE E, CIO’ CHE DETTE MAGGIOR MERAVIGLIA, FURONO RIFOCILLATI AMPIAMENTE DALLA SOLA CITTADINANZA. E QUANDO I CAPI ALLESTIRONO E ARMARONO L’ESERCITO E QUANDO ORMAI STAVANO PER ENTRARE NELLE FORTIFICAZIONI CISPADANE CON L’ARRIVO DI LUCREZIA D’ESTE, MOGLIE DEL DUCA D’URBINO, FU FATTA LA PACE IL 12 GENNAIO E FU CONFERMATA CON LA CONSEGNA IN OSTAGGIO DEL PICCOLO FIGLIO PRIMOGENITO DI CESARE E FERRARA FU RESTITUITA AL PONTEFICE. RICEVUTALA. CON UGUALE PRONTEZZA FURONO DEPOSTE LE ARMI. POICHE’ LA CITTADINANAZA SI ERA COMPORTATA EGREGIAMENTE , A TESTIMONIANZA DEI CARDINALI E DI TUTTI I COMANDANTI GIOVANE ANTONIO GRASSI, BOLOGNESE, VESCOVO DI FAENZA, PERCHE’ NON SI PERDESSE MAI, IN OGNI TEMPO, LA MEMORIA DI UN AVVENIMENTO SIMILE COSI’ IMPORTANTEQUI ALLA VISTA DI TUTTI FECE PORRE UNA LAPIDE NELL’ANNO 1598.
Morto senza figli Alfonso II d’Este, duca vi Ferrara, il 27 ottobre 1597, il papa Clemente VIII(Ippolito Aldobramini, 1592-1605) volle riacquistare la santa sede il ducato di Ferrara, essendo il successore Cesare d’Este in linea non legittima di successione. Opponendosi il duca Cesare, il papa ricorse alla forza e raccolse a Faenza città più vicina al ducato , un forte esercito per invadere Ferrara. Cesare d’Este, visto che tutto era perduto, incaricò la zia Lucrezia d’Este moglie del duca d’Urbino di a trattare la pace con i legati del papa. Le trattative tra la duchessa e i cardinali Pietro Aldobrandini, nipote del papa, e Ottavio Bandini, legato in Romagna, avvennero a Faenza, in una sala del palazzo comunale, detta la sala delle stelle, ed ebbero il nome di “convenzione faentina ”.
Dopo la firma della convenzione Clemente vi partì da Roma per recarsi a Ferrara dove entrò il 9 maggio 1598 ritornando verso Roma il 2 dicembre 1598. La lapide fu collocata dal vescovo di Faenza Giovanni Antonio Grassi. Il governatore Gabriele Gabrielli pose una lapide simile nel salone delle bandiere del palazzo comunale. Una iscrizione commerativa si legge nella sala delle stelle di detto palazzo.