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Portico del Cardinale Domenico Rivarola

Piazza del Popolo, 31. Palazzo Comunale, loggiato superiore di fronte alla XIX colonna.

V07.jpg

Lapide in marmo con fregi scolpiti ai lati.

REGIAM PALATINAE PORTICVS STRVCTVRAM
A CAROLO II MANFREDO OLIM FAVENTIAE REGVLO
AD CELEBERRIMAE ATHENAR POECILES AEMVLATI
ONEM INCHOATAM RERVM AC TEMPURVM VICIS
SITVDINE INTERRVPTAM
DOMINICVS RIVAROLA S R E CARD AEMIL LEG
DE PATRIA SPLENDORE SOLICITVS PRINCEPS
PERFICIENDAM CVRAVIT AN DNI MDCXIV
ANTIANI EX S C

DOMENICO RIVAROLA, CADINALE DI SANTA ROMANA CHIESA, LEGATO NELLA ROMAGNA, PRINCIPE SOLLECITO DELLO SPLENDORE DELLA NOSTRA PATRIA FECE PORTARE A TERMINE IL PORTICO DEL PALAZZO INCOMINCIATO DA CARLO II MANFREDI, UN TEMPO SIGNORE DI FAENZA, A IMITAZIONE DEL CELEBERRIMOPECILE DI ATENE, INTERROTTO POI DALLA VICISSITUDINE DEI TEMPI E DEGLI AVVENIMENTI, NELL’ANNO DEL SIGNORE 1614.
GLI ANZIANI A SEGUITO DEL DECRETO DEL CONSIGLIO CITTADINO POSERO.

Il portico iniziato da Carlo II Manfredi nel 1470 fu completato dal cardinale legato Domenico Rivarola, lo stesso ricordato nella lapide della Fontana Pubblica.
Il Pecile, ricordato nell’epigrafe, era un portico dell’Agorà di Atene, la Stoà Poikile, che serviva al passeggio degli abitanti della città, all’amministrazione della giustizia e alle conversazioni dei filosofi. Diede il nome agli “stoici” seguaci di Zenone.

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