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Ponte delle Grazie

Ponte "delle Grazie" sul fiume Lamone che congiunge la città al Borgo Durbecco.

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Iscrizioni incise sui piloni di marmo posti in capo al ponte, che recano sulle facce verso la città e il borgo e quelle verso l’interno del ponte, il leone rampante con spada, emblema della città.

Epigrafe sul pilone a valle sul lato rivolto alla città e su quello a monte sul lato rivolto al borgo:

PONS BELLICO FVRORE DISIECTUS SEPTENNIO POST SAEVVM CLADEM
RESTITVTVS
A.D.MCMLI.

IL PONTE DISTRUTTO DALLA FURIA DELLA GUERRA, FU RICOSTRUITO SETTE ANNI DOPO LA FEROCE STRAGE, NELL’ANNO DEL SIGNORE 1951

Nel pilone a monte sul lato rivolto alla città e in quello a valle sul lato verso il borgo.

ME NEQV DURITIES FERRI NEQVE
PRISCA VETVSTAS A MARTIS FVRIIS
PRAESTITIT INCOLVMEM MAIOR
SVRREXI LONGVM MANSVRVS IN AEVVM
SI PACIS PLACIDAE FOEDERA
SANCTA MANENT.
                                                                      V.R.

NE LA DUREZZA DEL FERRO, NE’ LA VETUSTA MI HANNO CONSERVATO INCOLUME DALLA FURIA DI MARTE (DELLA GUERRA).
SONO RISORSO PIU’ GRANDE PER RESISTERE AL TEMPO SE I PATTI DI PACE RESTERANNO INVIOLATI.

Nei piloni a monte e su quello a valle sul lato verso l’interno:
AERE COMMVNI R.P. PROCVRATIONE
IO. ANTENORIS ARCHITECTI DIAGRAMMANTE.

(RICOSTRUITO) A SPESE POBBRLICHE A CURA DELLO STATO COL PROGETTO DELL’ARCHITETTO GIOVANNI ANTENORE.

Epigrafi del prof. Vittorio Ragazzini.

Nel pilone a valle la P di procuratione è diventata durante un restauro una T.

Il ponte di ferro che univa il borgo Durbecco alla città, costruito nel 1865 dall’ing. Gilbert Neville, più volte colpito durante i bombardamenti aerei, fu minato e fatto saltare dai tedeschi in ritirata il 23 novembre 1944. occupata la città, le truppe alleate costruirono un ponte in ferro Bailey che fu usato fino al 1951 quando si inaugurò il nuovo ponte costruito in laterizio su disegno dell’ing. Giovanni Antenore.

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