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Questo affresco si qualifica come una rara ed importante testimonianza della pittura locale tra il Tre ed il Quattrocento.
In seguito al restauro del 1983, l’opera, è diventata più leggibile sebbene siano rimaste delle lacune, come la scritta alla base. La composizione rimanda ai modelli emiliani del Trecento, rivisitati con spunti spaziali e volumetrici e con una vivacità arguta.
Si può notare il legame con la pittura bolognese grazie al gusto descrittivo dell’autore: come il San Giovanni Battista, colto dinamicamente nell’ampio gesto delle braccia e ancora di più si nota nel ritratto del committente con l’elegante veste rossa e verde, ornata da una fila di bottoni e stretta in vita da una cintura da cui pende l’elsa della spada e con le caratteristiche calzature a lunghe punte.