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Palazzo Archi Morri

Via XX Settembre, 13. Sec.XVI, già Salecchi; decorazioni di F.Giani.

palazzo salecchi.jpg

L'antico palazzo che fu della famiglia Salecchi in seguito alla soppressione napoleonica passò ai Beni Nazionali e venne poi venduto nel 1798 alla famiglia Morri. Negli anni successivi lo scalone e le stanze vennero ristrutturate e decorate con interventi in stile neoclassico al fine di conferire un'aria di solennità agli ambienti.
Il vano della scala, rigorosamente inspirato all'ideale classico della sobrietà e purezza dello schema architettonico, accoglie nella parete di fondo tre nicchie con le raffigurazioni dell'architettura, della pittura e della scultura, mentre la quarta nicchia, con la figura della musica si trova nella parete in cima alle scale tra le due porte.
Le figure vennero eseguite da Ballanti Graziani su disegno del Giani, cui si deve anche il bozzetto della figura della Fama che si libra in volo con corone per le Arti e due putti, realizzata a stucco nel soffitto dello scalone.
Tra le diverse sale decorate del palazzo notevoli sono gli stucchi realizzati nell'appartamento nobile e soprattutto, per la sua importanza, il salone. Nel salone, le pareti ed i soffitti sono ornati da monocromi e stucchi, tondi d'angolo con figure femminili ed un grande pannello centrale con la scena della corsa delle bighe nel Circo Massimo, l'unica opera documentata (1816) tra le decorazioni di Giani, appartenente all'ultimo periodo dell'artista caratterizzato da un maggior dinamismo e da un dissolvimento delle forme spesso inquietanti. Altrettanto notevoli sono le decorazioni della Sala degli Dei con le quattro divinità: Zeus, Poseidone, Ade e Atena, e la Sala nuziale con i tondo con le nozze di Paride ed Elena nel soffitto a velario.

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