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Palazzo Laderchi

Corso Garibaldi, 2

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E' uno dei palazzi più significativi del periodo neoclassico faentino che si caratterizza per la felice posizione, per il valore dell'architettura e per le decorazioni interne.
I lavori del palazzo attuale iniziarono dopo il 1780, per volontà del conte Ludovico Laderchi (1751-1823) e su progetto dell’architetto bolognese Francesco Tadolini. Questo nuovo edificio inglobava oltre agli edifici presenti nell’area anche l’antica chiesa di S. Biagio demolita nel 1784.
La fase dei lavori murari prese avvio dall’area della vecchia casa Laderchi sul corso, mentre i lavori di sistemazione interni della grande galleria e dei locali attigui risalgono all’inizio dell’ultimo decennio del secolo.
Nella primavera 1794, Felice Giani iniziò a decorare questo grande salone.
Dal 1796, il conte Achille, fratello di Ludovico, fece sistemare dall'architetto Giovanni Antonio Antolini e decorare da Felice Giani il gruppo di ambienti per il suo appartamento, ora noto per il Gabinetto di astronomia.

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