Salta navigazione
FAENZA IN MANO
[t] Apri la barra con i tasti di accesso   [x] Nascondi la barra con i tasti di accesso   [1] Contrasto normale   [2] Contrasto elevato   [3] Testo medio   [4] Testo grande   [5] Testo molto grande   [n] Vai alla navigazione principale   [p] Vai al contenuto della pagina   [h] Home page

Contenuto principale

Domus mosaici di Palazzo Pasolini

via Severoli 33

Severoli Pianta.jpg
Severoli bianco e nero.jpg
Severoli colonnine.jpg
Severoli intrecci.jpg

Tra la fine del 1994 e il primo trimestre del 1995 in occasioni di lavori di ristrutturazione e cambio di destinazione d’uso di Palazzo Pasolini, la Soprintendenza Archeologica dell’Emilia-Romagna ha condotto lo scavo archeologico in un’area di circa 120 mq. precedentemente interessata da un campo per il gioco delle bocce.
I dati di scavo hanno permesso di ipotizzare una sequenza insediativa dell’area che riconosce una prima fase di frequentazione dello spazio aperto fino alla prima metà del primo secolo a.C. quando la zona diventa occupata da un’attività artigianale e produttiva. Il primo impianto della domus si data attorno all’inizio dell’età augustea. La domus subisce una trasformazione ed un ampliamento con l’inizio del I sec. d.C., acquisendo la sua definitiva fisionomia intorno alla fine del I sec. d.C. Con la fusione di due diversi ambienti viene dapprima creata, nel corso del I sec. d.C., una grande sala di rappresentanza pavimentata ed, inglobando un’area esterna viene creato, alla fine del I sec. d.C. o all’inizio del II sec. d.C., un nuovo ambiente pavimentato con mosaico bianco e nero. Una nuova ristrutturazione, meno significativa, è databile a partire dalla fine del II sec. d.C. con la realizzazione di un vano riscaldato.
L’abbandono dovette avvenire tra la fine del IV e il V secolo.

Alla sala di rappresentanza appartengono vari mosaici e soglie. Il più esteso è un mosaico policromo geometrico con disegni a triangoli e cornice con una larghezza del pavimento originale di 2 metri e una lunghezza incerta, ma di cui sono stati recuperati circa due metri. La cornice è larga 20 cm. ed è composta, partendo dall’esterno, da una banda nera di cinque tessere, una tripla fila di tessere bianche, una treccia su fondo nero nei colori rosso scuro, rosso, rosa e bianco, una tripla fila di tessere bianche, una banda nera di 4 tessere, una triplice fila di tessere rosse che delimita il tappeto costituito da tringoli adiacenti bianchi e neri.
Dalla stessa sala proviene una soglia costituita da un mosaico policromo geometrico con disegno a parallelepipedi prospettici, contornato da una cornice. La cornice è formata, partendo dall’esterno, da: una banda (fascia) di 4 tessere bianche (le conservate ma potevano essere di più), una banda nera di 5 tesere, una linea semplice di tessere bianche e nere alternate. I parallelepipedi hanno la faccia frontale quadrata, sono composti con tessere dei seguetni colori: rosso scuro, rosso, rosa, bianco, nero e verde/grigio. Gli intesstizi fra le tessere furono colmati con stucco rosso. Nel disegno del mosaico compare una fascia intermedia di tessere grigio/verdi che dividono la soglia in due parti.
Completa quanto rinvenuto nella sala di rappresentanza un mosaico geometrico con disegno a cassettoni e clessidre con tessere di calcare bianco, nero, rosso, rosa grigio. La zona a cassettoni è così composta, partendo dall’esterno: fascia nera di 4 tessere, fascia bianca di 5 tessere, fascia nera di 4 tessere, tripla fila di tessere rosse. Tappeto con motivo a cassettoni bipartiti bianchi e neri. La zona a clessidra è formata da una fascia nera di 4 tessere, fascia bianca di 5 tessere, fascia nera di 4 tessere, tripla fila di tessere rosse. Tappeto con motivo a clessidra formante stelle a otto punte. Nella zona intermedia del mosaico una fascia bianca di 4 tessere, treccia a calice policroma, fascia bianca di 4 tessere.

Il mosaico ritrovato nel vano realizzato alla fine del I secolo d.C. o all’inizio del II secolo d.C. è a cornici geometriche concentriche, in prevalenza a tessere bianche e nere. Partendo dall’esterno il mosaico, con tessere di calcare bianco, nero e rosa, è così composto: banda nera di 5 tessere, meandro di svastiche a doppio giro nere; banda di 5 tessere nere, banda di 5 tessere bianche; treccia a due capi bianca su fondo nero, tripla fila di tessere bianche; triplice fila di tessere nere; fila di spine rettilinee nere su fondo bianco; triplice fila di tessere nere; fila di spine rettilinee nere su fondo bianco; triplice fila di tessere nere, greca caricata da linea dentellata in tessere nere, triplice fila di tessere bianche; fiore a sei petali entro cerchio su fondo nero, triplice fila di tessere bianche, greca come sopra, triplice fila di tessere nere, spine come sopra, triplice fila di tessere nere, triplice fila di tessere bianche, treccia a due capi allentata; banda bianca. Al momento della scoperta il mosaico si presentava molto lacunoso. Si è riusciti a riconoscere la larghezza del mosaico ci circa 4 metri, non si è potuto determinare la lunghezza.

Collegamenti a Social Networks