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Cappella di S. Savino - L'arca
Il corpo di San Savino fu fatto portare a Faenza da Fusignano il 14 giugno di un anno tra il 1438 e il 1444. Venti anni dopo la moglie di Astorgio Manfredi, Giovanna Vestri dei Conti di Cunio, lasciò nel testamenti i fondi per la costruzione dell'Arca di San Savino da realizzare nella cattedrale che si stava costruendo a Faenza. Costruita dunque tra il 1468 e il 1474 l'arca di San Savino fu trasferita nella cappella di attuale collocazione tra il 1611 e il 1616. Nello smontaggio dell'arca per il passaggio dalla primitiva cappella a destra del presbiterio all'attuale è stato modificato il montaggio dei pannelli inferiori. Scrisse infatti Tommaso Dalpozzo al termine di un accurato restauro nel 1902 che la situazione originaria prevedeva l'arca murata di lato e non di fronte, e composta nel registro inferiore in modo che i pannelli figurati risultassero intercalati da due binati di lesene con candelabre, mentre le due pilastrate chiudessero il ciclo in allineamento con la parte superiore che ancora oggi appare immutata rispetto alla composizione originaria.
Sotto l'arco che chiude in alto la composizione si trova al cento l'arca costituita da un corpo decorato dalle statue di san Pietro (titolare della cattedrale) e sant'Apollinare (evangelizzatore di Ravenna). Nell'epigrafe al centro è scritto che riposano le ossa del beatissimo Savino Vescovo e martire e ai lati e rappresentata l'annunciazione.
Il registro inferiore è composto di sei pannelli in rilievo figurato con episodi della vita del Santo, contenuti fra due coppie di lesene rudentate, separate da candelabre fiammeggianti, e chiusi da due pilastrate terminali con ornamenti fitoformi nei fusti; una ricca e robusta trabeazione stacca i due registri, con funzione di sostegno dell'arca.