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La Pietà di Biagio D'Antonio

Un dipinto del 1488

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Su uno sfondo notturno, che è un richiamo della pittura nordica al pari del prato ai piedi del sepolcro, emergono la figura di Cristo e dei due angeli che reggono gli strumenti della passione, la lancia e la canna con la spugna.
Rispetto ai Cristi in passione tratteggiati da altri artisti come Donatello e Bellini dove è presente il dramma, il dolore e la sofferenza: Biagio propone un Cristo che sembra caratterizzarsi come bellezza senza tempo con un corpo luminoso, potente, pelle quasi intatta e una presenza serena. La Pietà di Biagio è saldamente ancorata nel classicismo fiorentino.
A Faenza è conservata un’altra Pietà dipinta da Biagio d’Antonio. Si tratta dell’opera in Pinacoteca ma di proprietà della Cassa di Risparmio di Cesena proveniente dalla Banca del Monte di Faenza databile attorno al 1492 che non presenta una sostanziosa variazione stilistica rispetto a quella della Basilica Cattedrale.

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