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Le lapidi di via barilotti e via bertucci

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La lapide di via Barilotti
In Via Barilotti sulla parete della Basilica Cattedrale c’è un’antica lapide in arenaria, molto piccola che si mimetizza bene col muro dell'edificio, tanto che è difficile anche da vedere.
Questo è il testo:
"FEC. INDVLGENTIAM OMNIB. VENIENTIB ET MITTENTIBS. A I DIE XI ET D N ARCHIEPS R. ET EPS. PPL SIMILEM INDVLGENTIAM CONCESSERVNT."
Questa potrebbe essere una possibile integrazione:
"(Anno domini mclxxxiiii lucius papa tercius) / FEC(it) INDVLGENTIAM OMNIB(us ad s. petri festum hic) / VENIENTIB(us) ET MITTENTIB(us) A(nnuati)M DIE(rum) / XII ET D(ominus) N(oster) ARCHIEP(iscopu)S R(avennas) ET EP(iscopu)S P(o)P(uliensi)S / SIMILEM INDVLGENTIAM CONCESSERVNT.
La traduzione è la seguente:
"NEL 1184 PP. LUCIO III DIEDE L'INDULGENZA DI DODICI GIORNI OGNI ANNO A COLORO CHE VISITANO (la cattedrale) E FANNO RIENTRO (i pellegrini) PER LA FESTA DI S. PIETRO, MENTRE L'ARCIVESCOVO DI RAVENNA NOSTRO SIGNORE ED IL VESCOVO DI FORLIMPOPOLI CONCESSERO UN'IDENTICA INDULGENZA"
Papa Lucio III (Ubaldo Allucingoli, 1181-1185); in viaggio per il concilio di Verona per indire una crociata, si fermò a Faenza dove celebro la festa di S. Pietro, come racconta Tolosano nel suo chronicon. Dopo il concilio l’arcivescovo di Ravenna Geraldo e il vescovo di Faenza Giovanni partirono per la crociata e vi morirono.

La lapide di via Bertucci
In Via Bertucci, vicino all'ingresso laterale della chiesa a poca distanza dallo spazio per le affissioni c’è una piccola lapide rettangolare in marmo.
Il testo scolpito è il seguente:
"HINC QVI TRANSITIS
TEMPLVM SACRV(m)Q(ue) SVBITIS
PRO CVSTODE MEO
LAVDES FERTE (Deo)"
La traduzione del testo è la seguente:
"VOI CHE DI QUI PASSATE ED ENTRATE NEL TEMPIO SACRO, DATE LODE A DIO PER IL MIO CUSTODE (S. Pietro)".

La piccola lapide proviene dal portico d’ingresso della cattedrale premanfrediana. L’iscrizione si riferisce certamente, secondo il Lucchesi, a S.Pietro, “custode (detentore delle chiavi)” e titolare della cattedrale, e potrebbe essere un ringraziamento del fatto che la cattedrale rimase illesa da un incendio il 5 luglio 1214. Sarebbe, quindi, la più antica lapide che si vede esposta all’esterno in Faenza.

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