Contenuto principale
Sin dall’ampliamento della chiesa, nel 1655, questa cappella fu destinata alla custodia delle reliquie di San Pier Damiani, il cui corpo vi fu trasferito, all’interno di un’urna artistica, nel 1673.
Siccome i Laderchi la trascurarono, la cappella non ebbe i perfezionamenti artistici previsti; rimane da allora un portello in legno che chiude una piccola nicchia, forse una reliquia per la devozione popolare siccome, il Santo, veniva invocato contro il mal di capo.
In questa cappella si svolse fino al 1856 la festa di San Pier Damiani, tre anni dopo venne riposto qui il quadro raffigurante la SS. Trinità, opera del Tommaso Missiroli, inserita nella settecentesca ancona in legno dorato, con fondo e fregi oro su rosso. I chiaroscuri della tela, uniti ai panneggi rendono quest’opera vicina a quelle degli anni ’90, non se ne ha la piena certezza in quanto non datata. La croce da l’idea di dividere lo spazio e, allo stesso tempo di unire il figlio che la regge, il padre che le è accanto e lo Spirito Santo, in forma di colomba, che le si poggia sopra, nello stesso sacrificio. Sulle scanalate colonne corinzie sono posti due angeli.