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San Michele Arcangelo
L’opera proviene dalla chiesa precedente e, livello compositivo, è evidente la simmetria tra le partiture e la successione dei tre registri: gloria col Redentore in alto, la figura dell’Arcangelo al centro e i due personaggi col demonio in basso. Il dipinto unisce insieme aspetti arcaicizzanti e richiami fiamminghi.
Nel quadro, l’Arcangelo Michele,“Principe della Milizia celeste” sta giungendo in soccorso all’umanità insidiata dal diavolo; la salvezza viene rappresentata attraverso la redenzione del Cristo, l’umanità attraverso i progenitori Adamo vegliardo ed Eva in basso, mentre il demonio per mezzo del quale il peccato è entrato nel mondo viene fatto fuggire dall’Arcangelo.
S. Bononio Abate e S. Lucia
Il dipinto, in origine appartenente a qualche altare, è stato recentemente collocato nella prima cappella; il Santo Abate camaldolese viene ritratto in ginocchio mentre contempla la martire S. Lucia riconoscibile dai consueti attributi iconografici. Non è chiara la funzione del grande strumento ligneo, che fa pensare ad un torchio, alle spalle del Santo.
L’attribuzione al Marchetti viene confermata per diversi caratteri dal confronto con le altre opere realizzate in territorio Faentino.