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Sculture e Stucchi
Tutte le decorazioni che adornano le pareti sono a stucco, le cappelle presentano sculture di angeli in alto, nel cornicione spezzato e sull’arco degli altari. Se si solleva il capo, ciò che è ancora più impressionante, è il cornicione che si stacca dalle pareti introducendo le volte. Nella parte centrale si trova una finta cupola riabbassata ornata da altri rosoni, decorazioni a finte croci, medaglioni e ottagoni. La realizzazione di queste decorazioni viene attribuita a maestranze provenienti dal Canton Ticino; nel 1700 arrivarono vere e proprie famiglie di maestri scese in cerca di lavoro, come quella dei Martinetti o dei Giabani, che operano a Faenza e nelle zone limitrofe. Vi sono anche molti riferimenti al Barocco romano per quanto riguarda lo stile: per esempio i temi degli ovali con le fasce di palme, i cassettoni a croce, gli ottagoni e le losanghe esagone nella calotta absidale tipicamente borrominiane, da Francesco Borromini, un famosissimo architetto del XVII secolo operante a Roma. In corrispondenza della base degli arconi del soffitto, si trovano delle “pelte” a forma di conchiglia di derivazione barocca romana, riprese da Cosimo Morelli nella Cattedrale di Imola e nella chiesa di San Francesco a Lugo. Gli angeli sopra l’arco dell’altare, databili al 1780 circa, reggono un cartiglio di scritti; si trovano altri angeli di ancor maggiore qualità, sul cornicione. Sembra che a realizzarli sia, anche in questo caso, Antonio Trentanove. Gli altari non hanno conservato tutte le pale originali ed in alcuni sono state rimosse, generalmente lo schema è quello del primo altare in fondo, che raffigura la storia di San Michele con la spada sguainata.