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Le tavolette tardo-gotiche
Quattro opere ai lati delle cantorie
Nelle quattro tavole ai lati delle cantorie sono rispettivamente rappresentati San Pietro, San Francesco, Santa Barbara e Santa Elisabetta.
Come ha giustamente notato Anna Tambini, la presenza di San Pietro suggerisce che il dipinto sia stato eseguito per la Cattedrale primitiva dedicata a tale Santo ed è ragionevole pensare ad una committenza manfrediana, stante la presenza delle Sante Barbara ed Elisabetta, i cui nomi corrispondono alle figlie di Astorgio II Manfredi, signore di Faenza (1417-1468). L'anno 1443 che vede la nascita della figlia minore Barbara, fornisce un elemento per la probabile datazione del polittico, che anche ragioni stilistica hannoindotto Anna Tambini a collocare nel quinto decennio del Quattrocento.
Come autore è stato identificato, prima da Antonio Corbara e poi condiviso da Anna Tambini, è stato identificato nel Maestro del San Pier Damiano, autore sconosciuto di un polittico, realizzato per la chiesa di Santa Maria Vecchia e ora smembrato con tavole nella Pinacoteca Comunale, nel Museo Diocesano e nel Museo della città di Ravenna.
Secondo Anna Tambini il maestro del san Pier Damiano rivela un'educazione radicata nella pittura bolognese tra il Tre e Quattrocento, ma se il polittico del san Pier Damiano è databile negli anni intorno al 1430 le tavole delle cantorie testimoniano un momento più tardo rispetto a questo polittico. Caratterizzano queste opere le figure più dilatate, i linearismi delle fisionomie più esasperate, i panneggi delle vsti più ampi e falcati. Anche i colori sono divenuti più forti, il repertorio decorativo di bordi a bulino e di aureole incise è diventato più pesante e i simboli dei santi sono ostentati in forme esagerate.