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FAENZA IN MANO
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L'Organo

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Lo strumento è opera di Carlo Traeri, celebre fabbricante di organi di Brescia, come risulta da una iscrizione autografa interna che data il manufatto al 24 aprile 1677.
La prima installazione avvenne dunque nel monastero vallonbrosano della città di Faenza, dopodiché lo strumento fu trasferito nella chiesa di S. Francesco. In questa sede, nel 1827, l’organo subì notevoli modifiche soprattutto sulla voce umana su stimolo delle innovazioni foniche del settecento. Successivamente, in epoca imprecisata, lo strumento fu posto sopra la porta d’ingresso della chiesa di S. Umiltà, nella cantoria dove si trova tuttora.
L’organo ha subito nel tempo diversi restauri di tipo conservativo sia sulla parte fonica che sulla cassa lignea, che hanno reso possibile nel tempo una buona conservazione dello strumento. L’ultimo di questi restauri risale alla seconda metà degli anni 80 con un consistente intervento sulla parte fonica dell’ organo e sulla cassa lignea per la parte strutturale.
La sua facciata è composta da 15 canne in stagno, divise a gruppi di cinque in tre campate a cuspide, con labbro superiore a mitria.
Il somiere è a tiro con crivello in cartone, e l’aria è introdotta da due mantici a cuneo, azionabili sia con corde a mano che con elettroventilatore.

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