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Cappella di San Vincenzo

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Questa cappella fu costruita grazie alle donazioni del faentino Carlo Bonaccorsi, nel 1520, sarà poi sempre la sua famiglia a restaurarla nel 1730, dopo la soppressione della prima.
Attualmente non in buona condizioni a causa dell’umidità, la cappella, custodisce la tavola eseguita nel 1522 da Gaspare Sacchi. Questo dipinto è una testimonianza importante, che media il raffaellismo con nuovi accenti della maniera fiorentina evidenziati nel contrappunto dinamico delle figure, nel puntiglioso realismo dei ritratti e nell’uso di un colore quasi metallico.
Alcuni dettagli di questa pala rimandano al contatto del Sacchi con Zacchia il Vecchio, come: la torsione manieristica del Bambino, il moto avvitato di San Giuseppe, i gesti e lose dei Santi, intenti in una vera e propria conversazione.
Circa le loro identità è possibile riconoscere, da destra, San Sebastiano, Santa Maria Maddalena, San Girolamo, Sant’Antonio Abate o San Biagio, ed infine San Michele Arcangelo.
Qui si trova, inoltre, la pala raffigurante il santo patrono delle opere di carità e della cura dei figli abbandonati, San Vincenzo de’ Paoli.

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