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L'Interno
Il presbiterio della medesima larghezza della navata, è inquadrato da due colonne isolate, che creano, in quella zona chiaroscurata, un allontanamento della parete di fondo con l’altare.
L’effetto dell’interno è notevole:il rivestimento in stucco, che si distribuisce lungo le pareti, fa vibrare lo spazio, quietato nelle superfici piane e lisce, si rianima negli altari laterali e nelle cimase aggettanti.
Mai come adesso il valore della decorazione diviene valore architettonico, cioè distruttura. Le lesene, che si distendono lungo le pareti, trovano la loro rispondenza plastica nelle colonne isolate ai lati del presbiterio, e a loro volta contrastano le lesene della parete terminale.
Il cornicione non corre continuo lungo i fianchi, ma è spezzato in corrispondenza dei due altari laterali, e le finestre sovrastanti si allungano sopra le cimase, questa interruzione crea l’illusione di una dilatazione laterale, le ancone dei due altari assumono funzione architettonica oltre che decorativa.
La luce, proviene dalle finestre rettangolari, attenuata da una decisa ombra portata creata dal sensibile aggetto delle cimase delle ancone; questa ricchezza di effetti è prova delle risorse del rococò che trasforma l’architettura in illusionismo.