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La Facciata
La facciata della chiesa ha in alto un timpano triangolare, che insolitamente non maschera la struttura architettonica reale non lasciando notare indipendenza tra l’esterno e l’interno.
Semplici lesene definiscono gli spigoli, esse hanno una funzione strutturale più che decorativa, di affermazione della realtà interna. Queste hanno capitelli appena accennati, sono ridotte a segmenti che anticiperanno poi quelle delle costruzioni del figlio di Raffaele Campidori, Gian Battista, dove più che scandire le superfici esterne tendono a riportare visivamente lo schema delle ripartizioni interne.
L’ architettura settecentesca locale è caratterizzata dal gusto pittoresco e caldo della materia, cioè il cotto dei paramenti murali.
Nella S.S. Annunziata l’estrema rettilineità della facciata rossastra si scioglie nel motivo rococò della elegante cornice della sovrapporta, preannuncio al rivestimento decorativo interno della chiesa dalla pianta rettangolare. È sorprendente notare come, dall’elementarità planimetrica di questo edificio esso si possa sviluppare con una ricchezza di elementi e di rivestimenti plastici da muoverne sensibilmente la spazialità.
In questa chiesa lo spazio vibra più che altro per la presenza del rivestimento plastico ricchissimo di altari delle cimase, delle cornici e per il lieve aggetto delle lesene.