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Le statue di Antonio Trentanove

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Antonio Trentanove ha realizzato le statue raffiguranti “I Quattro Elementi” nella Loggetta;  complesso superstite (le sole rimaste di tutte quelle presenti nel Palazzo, dopo i bombardamenti del 1944) configura comunque uno dei momenti più alti dell'età neoclassica a Faenza ai suoi esordi, per la felice interazione tra l'architetto, Giuseppe Pistocchi, e lo scultore.
Le sculture sono collocate su basamenti entro nicchie con ombre definite ad affresco, inquadrate rispettivamente nel secondo, quarto, sesto ed ottavo intercolumnio della loggia a partire da sinistra: l'Aria, rappresentata da un giovane di bellezza apollinea che pare appoggiarsi con garbo su una piccola nube, l'Acqua, rappresentata con l'otre riverso su cui poggia il piede e lo scettro in mano, avvolta da vesti dai panneggi a pieghe incrociate che si annodano e si sciolgono, il Fuoco, rappresentato da una Vestale che stringe il vaso col fuoco sacro ed infine la Terra, col capo cinto di serti con fiori e con il globo stretto a sé.
Non esiste una data certa di esecuzione di queste sculture di fattura raffinata, tuttavia sembra si possano collocare in prossimità delle statue del Teatro e, sopratutto, di quelle della galleria dei Cento Pacifici (circa 1780-1785).

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