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Archeologia nella corte di Palazzo Mazzolani - 3

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Per le zone residenziali e di rappresentanza della domus veniva utilizzato il mosaico, sia con una decorazione ripetitiva e continua, chiamata per questo motivo "a tappeto" (ad es. n. 12), sia utilizzantoo riquadri (emblemata) con raffigurazioni più o meno complesse (ad es. n. 13). In questo secondo caso il committente sceglieva temi legati alla moda del tempo o che potevano esaltare in modo allusivo la sua figura e la sua ospitalità. In alcuni casi i pavimenti erano realizzati in marmi colorati con raffigurazioni geometriche (opus sectilia).

Nella terza vetrina sono visibili:

9 – Porzione di tappeto a losanghe prospettiche (I d.C.)
Faenza, vicolo Bertolazzi 3, 1899-1900
Già conservato presso il Lapidario Comunale

10 – Porzione di bordo decorato con meandri e svastiche prospettiche, policromo (I d.C.)
Faenza, vicolo Bertolazzi 3, 1899-1900
Già conservato presso il Lapidario Comunale

11 – Porzione di mosaico a fondo bianco con punteggiature nere (I d.C.)
Faenza, vicolo Bertolazzi 3, 1899-1900
Già conservato presso il Lapidario Comunale

12 – Mosaico a tappeto con nastri intrecciati e fiori(V d.C.)
Faenza, via Azzo Ubaldini 9, Istituto Righi, 1977-78
Mosaico A

13 – Pavimento con raffigurazione centrale (emblema) raffigurante un vaso (kantharos) da cui si abbevera una colomba (III-IV d.C.)
Faenza, corso Saffi 31, 1925
Già conservato presso il Lapidario Comunale

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