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Cappella della Beata Vergine delle Grazie - La volta
L'affresco della volta di Giuseppe Milani
La volta è interamente affrescata con la raffigurazione della Vergine delle Grazie che appare alla veggente e intercede per gli appestati in primo piano; nei pennacchi quattro miracoli di cui due tratti dalla Leggenda della Vergine delle Grazie scritta dal domenicano Vincenzo da Faenza nel 1531: un carcerato del quale è riconosciuta l’innocenza, un bambino precipita da un ponte e resta illeso, la Vergine resuscita una donna morta e un bambino è salvato dalle fauci del lupo.
Gli affreschi del pittore Giuseppe Milani di Parma (1716-1798), furono scoperti il 31 ottobre 1763. Le varie scene sono inquadrate in un telaio a monocromo e mentre la complessa figurazione centrale dell’apparizione con la distribuzione a due livelli e nel dilatato dispiegarsi delle nubi, risente della grande stagione decorativa barocca di eco solimenesca, le storie dei pennacchi, di una più raccolta spazialità, trovano accenti meno generici e un più controllato svolgersi del racconto.
Si veda, ad esempio, la bella scena della morta resuscitata, dove il taglio ombroso della parete e la luminosa figura della miracolata traducono l’istantanea evidenza del prodigio.
Il Milani che ha dato le sue prove migliori come frescante, ma la cui opera complessiva non ha ricevuto, ancora, adeguata attenzione, rivela l’influenza esercitata da Corrado Giaquinto attivo a Cesena dal 1751 e rapporti con le scuole romana e napoletana.
(P. Lenzini, Vicende pittorico-decorative del Settecento e dell'Ottocento; in Savioli 1988, pp. 148-150).